La Nuova BYD Atto 2 si prepara a un importante rinnovamento: la famiglia si amplia con la versione ibrida plug-in DM-i, che rappresenta una scelta pensata per chi cerca versatilità tra elettrico e benzina. Dopo il debutto come veicolo esclusivamente elettrico, l’arrivo della variante ibrida conferma l’intenzione del marchio di coprire un ventaglio più ampio di esigenze — soprattutto per chi vuole ridurre le emissioni ma non rinuncia all’autonomia.
Esteticamente la Nuova BYD Atto 2 resta molto simile alla versione elettrica: misure identiche — 4,33 metri di lunghezza — e un abitacolo pressoché invariato, con materiali curati e un tetto di dotazioni moderne. Il frontale cambia leggermente nella mascherina e nel paraurti, e la gamma colori si arricchisce con la tinta esclusiva “Midnight Blue”, riservata ai modelli DM-i.
La versione ibrida plug-in, denominata BYD Atto 2 DM-i, è proposta in due allestimenti distinti: Active e Boost, che si differenziano non solo per prestazioni e dotazioni, ma anche per autonomia elettrica e capacità della batteria.
Oltre alle differenze meccaniche, le dotazioni tra le due versioni presentano variazioni: la Boost include comfort extra come tetto panoramico, sedili anteriori elettrici e riscaldati, vetri posteriori oscurati, ricarica wireless per smartphone e persino la funzione “vehicle-to-load” per alimentare dispositivi esterni tramite la batteria.
Secondo il test su strada pubblicato da Quattroruote, la BYD Atto 2 DM-i si comporta più come un’elettrica nella maggior parte delle situazioni: l’erogazione è fluida, la partenza silenziosa e le vibrazioni assenti. Quando serve, il motore termico entra in scena con discrezione, svolgendo la funzione di “generatore”: ideale per chi vuole un’esperienza di guida rilassata in città e al contempo un’autonomia estesa per i viaggi.
A bordo, confort e abitabilità restano punti di forza: il pavimento piatto e la piattaforma modulare garantiscono spazio dignitoso anche per passeggeri posteriori; il bagagliaio ha una capacità di 425 litri, che possono salire abbattendo gli schienali. Quattroruote.it+1 Nel test, i consumi su percorso misto — urbano ed extraurbano — si sono attestati sui 5 l/100 km circa (equivalente a circa 20 km/l), risultato molto incoraggiante per una plug-in.
L’isolamento acustico è buono: il motore termico si fa sentire solo in condizioni di forte richiesta. In città, lo sterzo leggero e le dimensioni compatte agevolano le manovre, anche se il feedback delle ruote può risultare un po’ “morbido”.
La combinazione tra batteria e serbatoio (45 litri) consente alla BYD Atto 2 DM-i un’autonomia totale che può raggiungere 1.000 km, un valore che la rende adatta anche a lunghi viaggi, senza l’ansia della ricarica frequente.
All’interno, l’abitacolo mantiene il carattere moderno già noto nella versione elettrica: pannelli morbidi, finiture curate e un grande schermo centrale da 12,8 pollici per l’infotainment, gestibile anche con comandi gestuali, dotato di assistente vocale basato su intelligenza artificiale generativa. Non mancano funzioni all’avanguardia e un pacchetto ADAS completo.
Il lancio in Italia è previsto per i primi mesi del 2026. Il prezzo ufficiale della versione Boost è fissato a 29.800 euro, ma la promozione di lancio la rende disponibile a 26.500 euro.
La BYD Atto 2 DM-i rappresenta un buon compromesso per chi vuole l’efficienza di un’elettrica con la flessibilità di un’auto tradizionale. La versione ibrida plug-in è particolarmente indicata a chi percorre molti chilometri — magari alternando tragitti urbani e viaggi — e vuole contenere consumi e emissioni ma senza rinunciare all’autonomia. In più, la qualità dell’abitacolo, le dotazioni moderne e la guidabilità — silenziosa e fluida — la rendono una proposta competitiva nel segmento dei SUV compatti plug-in.